In questo Speciale vi vogliamo parlare della DVO Onyx SC D1, delle sue caratteristiche e delle nostre impressioni.
“For Riders BY Riders”: così recita il motto di DVO Suspension.
Il Brand californiano nasce da menti con grande esperienza nello sviluppo di sospensioni ed estremamente conosciute nella Bike Industry come Bryson Martin (fondatore e proprietario della azienda nonché fondatore negli anni ’90 della famosissima Marzocchi USA), Tom Rogers, John Pelino, Josh Baltex e Bryson Martin Jr.
Nell’articolo di oggi vorremmo parlarvi di un prodotto di punta del marchio nell’ambito enduro nonché in parte sintesi stessa della loro filosofia: la DVO ONYX SC D1.
Il brand DVO dal 2018 ha in catalogo la forcella DVO Onyx SC D1.
Si tratta della loro forcella Single-Crown più orientata all’ Enduro e al Freeride.
È disponibile sia per ruote da 27.5” che per ruote da 29”, con offset da 42mm e 44mm.
La DVO Onyx SC D1 in entrambi i formati ruota è disponibile con escursione che varia da 160mm fino a 180mm.
Entrando più nello specifico, la forcella ha steli da 36mm, foderi in alluminio, 3 registri idraulici, un sistema di regolazione della sensibilità (OTT) e degli utili sfiati sulla parte posteriore dei foderi per eliminare eventuale aria che si accumula all’interno durante l’utilizzo e nelle variazioni altimetriche.
Come è fatta?
Dal punto di vista costruttivo si presenta con una estetica accattivante e curata. Vi è anche la possibilità di montare un parafango rigido fornito già in dotazione.
La lunghezza axle-to-crown massima della forcella è di 592 mm per ruote da 29″, e di 575 mm per il formato 27.5”. Il peso è di circa 2200-2250gr dichiarati.
La filosofia di DVO “for riders by riders” emerge principalmente dalla libertà di set up che questa forcella offre. Infatti dispone di un’ampia gamma di registri idraulici:
- 30 click Low Speed Rebound (LSR),
- 5 giri High Speed Compression (HSC)
- 6 posizioni Low Speed Compression. (LSC)
La parte idraulica è dotata di un “bladder” per il ritorno dell’olio (unica cosa in comune con le “vecchie” RockShox). Una soluzione che presenta sia diversi vantaggi (principalmente sul lato manutenzione) ma anche degli svantaggi legati alla temperatura di esercizio. Ma di questo ne parlerò in un altro articolo.
Il sistema Off The Top (OTT) consiste in registro di precarico della molla negativa in acciaio.
Tale sistema va a regolare la molla negativa e quindi permette di variare in maniera estremamente precisa la sensibilità della prima parte di escursione.
Ciò comporta che, se una persona pesa 90 kg e un’altra pesa 60kg, a parità di SAG, potranno ottenere lo stesso feeling senza andare a intervenire con riduttori di volume (Tokens) o altri sistemi. Se però siamo “smaliziati” e vogliamo provare a girare con più o meno SAG rispetto al classico 20% consigliato, con l’OTT possiamo ottenere una grandissima sensibilità con un SAG ridotto all’ “osso” oppure più sostegno iniziale con un SAG lievemente più “abbondante”.
L’ OTT ha un registro di 14 posizioni posto sotto il fodero sinistro (lato aria) che si regola con una chiave esagonale da 5mm.
Per regolare questo registro però bisogna prima di tutto sgonfiare completamente la cartuccia ad aria della forcella e, partendo dal registro completamente svitato, avvitare in senso orario per il numero di giri di cui abbiamo bisogno per il nostro setup.
A tal proposito, DVO fornisce una tabella in cui consiglia un range di “click” (o per meglio dire giri) per ogni categoria di peso del rider.
È molto importante non eccedere i 14 giri poiché si darebbe troppo precarico alla molla e questo potrebbe provocare la rottura dell’asta.
Il sistema OTT comunque regola unicamente il primo 30% dell’escursione della forcella, mentre il resto della escursione è affidato unicamente alla camera positiva della molla pneumatica (la quale ha un comportamento abbastanza lineare grazie alle dimensioni generose).
Questa forcella adotta un olio da 2.5wt per la cartuccia idraulica e da 7.5wt per la lubrificazione dei foderi. Sono olii molti leggeri che offrono ottime caratteristiche anche a freddo. Non consigliano un brand particolare ma sconsigliano Maxima.
COME VA?
Ho usato la DVO Onyx di Nicholas per tutta l’estate sul mio telaio Pipedream Moxie Mx1 (la prima generazione) in tutte e tre le possibili configurazioni di ruote (“29, “27.5 e Mullet) e sinceramente ne sono rimasto abbastanza folgorato.
In primo luogo mi ha sorpreso positivamente la sensibilità e la personalizzazione del prodotto. Infatti è possibile regolare l’escursione attraverso dei distanziali.
Ciò vuol dire che, quando facciamo una manutenzione ordinaria dei foderi, possiamo variare l’escursione in pochi minuti a costo “zero” poiché questi distanziali sono forniti insieme alla forcella.
L’escursione utilizzata per tutti e tre i formati ruota è stata di 170mm (quindi una lungehzza axle To crown di 582mm).
I motivi di questa scelta sono stati pigrizia e anche la volontà di provare i “limiti” della forcella su una Hardtail con ben 63° di angolo sterzo in posizione statica nella configurazione Mullet. Qualche nota sul telaio usato in test devo spenderla. Si tratta del Pipedream Moxie Mx1, per forcelle da “29 con 140-170mm di escursione, cioè per forcelle con una lunghezza A2C compresa tra i 555mm e i 585mm. Per maggiori info su Pipedream vi rimando al loro sito a questo link https://www.pipedreamcycles.com/shop/moxie/
Conisiglio poi la recensione del telaio fatta da Enduro Mountainbike Magazine https://enduro-mtb.com/en/pipedream-moxie-review/
L’ampio “range” dei registri idraulici permette di fare un set up estremamente preciso della forcella. Mentre l’OTT mi ha permesso di girare al 10% di SAG con una sensibilità paragonabile solo ad alcune sospensioni a molla da moto da enduro.
Avere un SAG così ridotto ha due principali vantaggi: un avantreno più “alto” e “scarico” pronto ad assorbire con maggior reattività e leggerezza gli urti provenienti dal terreno e un maggiore sostegno sugli impatti più forti.
Ovviamente, minore è il SAG e minore sarà la capacità della ruota anteriore di copiare gli avvallamenti.
Ciò significa che in certi frangenti potremmo ritrovarci la ruota davanti senza il “grip” che vorremmo avere.
Un altro aspetto che mi ha sorpreso positivamente è la rigidità di questa forcella: infatti, grazie all’ottima cura costruttiva, l’entrata in curva è sempre precisa e reattiva.
Anche durante gli impatti più importanti il comportamento risulta lineare e con la giusta progressione.
Il setup da me utilizzato più frequentemente è stato il seguente:
Peso 90kg (vestito):
- Pressione: 90-95psi
- SAG: 18-20%
- OTT: 12-13 giri (ho provato anche 14 giri ma per i miei gusti aveva troppo poco sostengo iniziale)
- LSR: 5-7 click da tutto chiuso
- HSC: 3.5/4 giri da tutto aperto
- LSC: tra posizione 3 e 6.
La DVO Onyx SC D1 è una forcella che incentiva chi la possiede a ricorrere all’aiuto di un sospensionista per ottenere una preparazione ad hoc per apprezzarne a pieno tutte le caratteristiche e le infinite possibilità di regolazione (personalmente mi sento di consigliare Frb FreerideBike.it).
In ogni caso, se al momento dell’acquisto si hanno esigenze particolari DVO Suspension offre il servizio Custom Shop con la possibilità di acquistare le loro sospensioni già preparate su nostre specifiche. https://dvosuspension.com/custom-shop/
MA HA DEI DIFETTI? SI’, SOLO INEZIE…
Se bisogna trovare dei difetti a questa forcella, e credetemi, per noi è difficile, si potrebbe fare un appunto sul peso, sulle guide ai set up della casa madre e sul design del perno passante.
Partendo dal peso, i 2200-2250 gr dichiarati è più in linea con quello delle sospensioni da 38 mm. E’ una nota così negativa se si parla di una forcella con simile resistenza torsionale nonostante le dimensioni stelo minori? Io non credo.
Sulle guide al Set up di DVO invece vorrei dire che presentano dati non corretti, in particolare i click dichiarati nella guida per il rebound sono 20.
E poi vi è il perno passante costruito in 2 pezzi anziché come i tradizionali mono blocco. Mi è capitato di svitare il perno e con somma sorpresa ritrovarmi in mano solo il “tappo” esagonale e il perno ancora dentro la forcella. Non c’è però da spaventarsi, basta infatti riavvitarlo nella sede di alcuni giri e spingendo/picchiettando con un martello in gomma il perno uscirà dall’altra parte insieme al contro-tappo. Infine mettere del frena filetti rosso sulla filettatura e riavvitare completamente: tornerà come nuovo.
Il brand DVO Suspension pecca ancora di forniture e assistenza nel mercato italiano ed europeo però, con un po’ di pazienza e ricerca si può trovare tutto per la manutenzione e la revisione.
IN CONCLUSIONE
Il prezzo a cui si trova la DVO Onyx SC D1 è di circa 1000 euro, cosa che la rende una forcella estremamente interessante e per dotazione e qualità costruttiva ha gran poco da invidiare ai brand più famosi.
Se avete ancora dei dubbi riguardo a questo prodotto mi sento di rimandarvi al canale YouTube di Rémy Métellier, l’atleta Ambassador del marchio DVO, in cui potrete vederla in azione meglio di come posso farvi vedere io.
Link al Canale https://www.youtube.com/channel/UC_wCbFZHCh9amfaXXI4yq_g
Link alla scheda specifica sul sito DVO.
DVO Onyx SC D1 https://dvosuspension.com/product/onyx-sc-d1/
Photos Credit By Our Team Photographer Elena Wanda Lunardi.