Il “mullet” è diventato particolarmente chiacchierato negli ultimi anni anche grazie alla sempre maggiore offerta di MTB con questo setup.
In questo articolo vi spiegheremo la fisica del setup mullet.
CHE COS’E IL MULLET?
Si tratta semplicemente di avere una ruota di diametro maggiore all’anteriore e una più piccola al posteriore.
Avrete sicuramente letto e/o sentito ovunque la seguente spiegazione:
“Il Setup Mullet permette, in linea teorica, di avere una migliore capacità di roll-over, cioè di “rotolare sopra” gli ostacoli, mantenendo comunque le masse più accentrate e il baricentro più basso.”
Seguendo il motto:
“Buisness on the front, Party on the rear”
Sembrerebbe una spiegazione abbastanza valida ma riteniamo che non sia né esaustiva né del tutto corretta.
Se è innegabile la capacità della ruota da 29″ all’anteriore di superare più facilmente gli ostacoli, il discorso cambia completamente per la ruota posteriore da 27.5″ che invece è più sensibile, anche se solo in misura lievemente minore, agli impatti contro di essi.
Inoltre l’accentramento delle masse e la distribuzione dei pesi è un fattore maggiormente correlato alla geometria del telaio in sé, e non esclusivamente al formato ruota.
Ciò implica che, se progettassimo due telai con esattamente la stessa distribuzione dei pesi, geometria simile (interasse, reach, stack, angoli sella e sterzo), stesso BB Drop ma formati ruota MX e “regular” (29″ o 27.5″) molto probabilmente avremmo feeling molto più simili di quanto potremmo aspettarci indipendentemente dal formato ruota.
Probabilmente la 27.5″ ci sembrerà più facile da accelerare e più pronta a entrare in curva.
Mentre con le ruote da 29″ la sentiremmo un filo più goffa nei cambi di direzione e che “supera” meglio gli ostacoli con le ruote.
E in configurazione mullet? Molto probabilmente la sentiremmo più simile alla 29″ ma meno veloce quando la ruota posteriore impatta gli ostacoli. Anche se in generale avremo una maggiore sensazione di stabilità.
QUALI SONO I VERI VANTAGGI DEL SETUP MULLET?
Se osserviamo la bici nella sua interezza senza considerare le ruote separatamente, noteremo che l’asse che passa per i due perni ruota non è orizzontale bensì inclinato (potremmo dire “impennato”).
Questa caratteristica è il cuore dei vantaggi del mullet.
Potremo quindi approssimare che abbiamo 3 punti dove si applicano principalmente le forze:
– Il baricentro del complesso rider-bici
– I punti di contatto della bici con il terreno (le ruote) che danno sia attrito sia “spinta”.
Le ruote sono però collegate alla bici attraverso i mozzi e per tale motivo possiamo affermare che la loro “spinta” si trasmette attraverso i loro assi. Ciò vale sia in accelerazione sia quando la ruota anteriore impatta su un ostacolo.
Ora, al netto del baricentro, che cosa accade se abbiamo due forze opposte sullo stesso asse? Esse tenderanno a contrastarsi a vicenda.
Ma se queste questo asse è inclinato e le forze NON sono allineate? Queste due forze genereranno una rotazione.
Quindi in questo caso questa rotazione andrà a “scaricare” la ruota anteriore e a “caricare” la ruota posteriore.
Ciò implica che la ruota anteriore salirà molto meglio su eventuali ostacoli e garantirà maggiore trazione sulla ruota posteriore.
Il feeling che ne consegue è un mezzo più stabile e più sicuro.
MA ALLORA PERCHE’ TUTTI DICONO CHE IL SETUP MULLET E’ PIU AGILE?
Quindi essendo “trascinata”, l’inerzia della ruota nei cambi di direzione influenza un po’ meno il comportamento generale del mezzo rispetto alla ruota anteriore (potrebbe inficiare di più sulla sospensione ma qui si entra su altri discorsi).
Inoltre il carattere stabile o giocoso di un mezzo è strettamente correlato all’angolo sterzo, alla lunghezza del carro e all’interasse.
Quindi possiamo dire che il feeling è più correlato alle geometrie e all’ergonomia del telaio che al formato ruota.
Pipedream Moxie Mx1 2018 in configurazione 29er e Mullet. Notate qualche differenza?
Se noi consideriamo il fatto che una ruota da 27.5″ ha un raggio minore di circa 38mm, possiamo facilmente capire che possiamo avere un carro posteriore più corto e, a parità di BB Drop, un baricentro più basso e arretrato di qualche millimetro.
Motivo per cui chi progetta telai molto spesso realizza geometrie dedicate unicamente al setup mullet e raramente convertibili a configurazioni che prevedono un unico formato ruota.
I produttori che realizzano telai compatibili 29″ e mullet puntano principalmente a riportare le geometrie alla “condizione” originale nonostante il mozzo posteriore di 2 cm più basso.
Su questi mezzi infatti conta ancora di più la preferenza del singolo ma per molti il 27.5″ al posto del 29″ risulta o una sorta di “placebo” per quanto riguarda l’agilità oppure una scelta dettata dalla libertà di movimento e dalla robustezza maggiore della ruota.
In parole povere il SETUP MULLET non è necessariamente più agile ma offre la possibilità di creare geometrie del telaio più radicali e “instabili” che comunque restituiscono maggiore sicurezza.
E GLI SVANTAGGI DEL SETUP MULLET?
Le MTB sono biciclette che negli ultimi anni si sono declinate in varie discipline ultra-specializzandosi sia per i componenti sia per le soluzioni. Motivo per cui esistono mezzi prettamente da discesa o vocati quasi unicamente alla salita.
Se dovessi valutare il setup mullet molto probabilmente lo inserirei a pieno diritto nelle soluzioni totalmente improntate alla discesa.
Il fatto che la ruota anteriore tenda ad alleggerirsi più facilmente quando impatta un ostacolo su una salita sconnessa si tramuta in una maggiore propensione a perdere l’anteriore.
Inoltre sebbene la ruota da 27.5″ a parità di peso sia più robusta e più facile da accelerare, perde anche più facilmente velocità quando impattasugli ostacoli e offre minore inerzia.
Ciò implica che, su biciclette da Cross Country per esempio, il setup mullet non offre sufficienti vantaggi di stabilità e sicurezza durante le discese per compensare gli svantaggi che ha in salita.
E’ altresì vero che il mullet è ampiamente usato sulle E-MTB e sappiamo tutti che cosa possono offrire queste bici in salita (vantaggi che vanno ben al di là del semplice motore).
In questo caso però la scelta è strettamente correlata alle masse della ruota posteriore.
Infatti il motore della E-Bike deve sostenere uno sforzo non indifferente in fase di accelerazione e una ruota posteriore più “piccola” permette di accelerare molto più facilmente e, per come è concepita una E-MTB, non vi è necessità di conservare l’energia cinetica della ruota posteriore.
POSSO CONVERTIRe UNA BICI IN MULLET ANCHE SE NON NASCE TALE?
Su questo aspetto una hardtail da enduro che può montare forcelle a lunga escursione risulta estremamente versatile e i risultati possono essere ben 3 biciclette completamente diverse originate da un unico telaio.
Questo però NON è sempre valido e in molti casi ci si può ritrovare un mezzo con troppo peso sulla ruota posteriore e un baricentro troppo alto che restituisce una sensazione di insicurezza (alcuni dicono che ci si sente “sospesi”).
Infatti sebbene l’angolo di sterzo aperto influenzi il “trail” (vedasi foto sottostante) e maggiore è questo valore maggiore è la stabilità, non è l’unica cosa a determinare il comportamento e deve sempre sottostare alla ripartizione dei pesi e quindi alla posizione del baricentro.
Se volete saperne di più nel video qui sotto ho provato a convertire in Mullet la mia Moxie MX1 del 2018 con un setup abbastanza “Radicale”.