Il Parco Naturale della Lessinia è un territorio a cavallo tra le province di Verona, Trento e Vicenza, ricco di pascoli e che vanta insediamenti molto antichi . La Lessinia occidentale offre vedute panoramiche su grandi distese erbose da cui fanno capolino di tanto in tanto piccole malghe sparse qua e là.
Questo giro ad anello di 44,2 km con 1.130mt di dislivello che parte dalla località di Erbezzo (Vr) e arriva fino al rifugio Castelberto ci porta a visitare la Lessinia occidentale toccando molte delle sue malghe. Un percorso ricco di salite ma dal fondo facilmente percorribile che lo rende quindi un’escursione alla portata di tutte le MTB e anche di biciclete Gravel e Trekking. Il panorama che vi circonderà per tutta la durata dell’escursione ripagherà ogni sforzo.
DA ERBEZZO ALLA CONQUISTA DEL MONTE CORNETTO
Il nostro giro parte da Erbezzo dove abbiamo parcheggiato l’auto e inforcato le biciclette. Ci immettiamo sulla Strada Provinciale SP13 che ci farà passare per le le località di Villanuova, Selvavecchia e infine Bertasi. Da quest’ultima in poi il manto stradale liscio inizia a farsi rugoso e ci attende una salita.
Alcuni tornanti dove il fondo asfaltato è stato sostituito da ghiaia e una rampa finale ci portano piano piano a scollinare in direzione passo delle Fittanze.
Arrivati al maneggio delle Fittanze dovremo virare verso il Monte Cornetto sul quale si erge la “coda dell’aereo”, il ripetitore radio dalla forma insolita.
IN DISCESA VERSO PASSO DELLA MORTE
Aggirando il monte proseguiremo sulla strada bianca che serpeggia attorno alle numerose colline. Il fondo si fa sempre più smosso e i piccoli sassolini di prima sono diventati pezzi sempre più grandi.
Superiamo il cancello di una recinzione che cinge un pascolo chiuso e ci inoltriamo nel bosco dove è prevista una sezione in discesa molto guidata. Fate attenzione alla poca luce che passa tra le fronde degli alberi che unita al fogliame a terra non permette di vedere chiaramente il terreno sotto le ruote.
Al termine del bosco ci ritroviamo sul crinale dove alle nostre spalle abbiamo il Passo della Morte e davanti a noi ci aspetta Malga Cime. Alla nostra sinistra ammiriamo il Monte Baldo dall’altro lato della Val Lagarina.
Malga Cime è frequentata dalle vacche da latte e quindi potreste come noi dover aspettare che facciano i loro comodi in mezzo alla strada prima di proseguire. Cogliete l’occasione per far loro delle foto ricordo.
Passiamo per Malga Cime e scendiamo fino al Camping al Faggio nella località di Sega di Ala. Dopodichè raggiungiamo San Rocco al confine col Trentino Alto Adige dove facciamo rifornimento d’acqua presso la fontana dato che è estate e le salite non sono ancora terminate per oggi.
UNA DURA RISALITA FINO A CASTELBERTO
Poi imbocchiamo la SP211 per alcune centinaia di metri per poi abbandonarla e proseguire su un’altra sterrata che ci si propone sulla destra. Superata Malga Maia, dove le pendenze sono modeste ci imbattiamo in un muro insormontabile, con pendenza fino al 18% su fondo smosso. Questo è forse il punto più difficile da superare a meno che non si sia dotati di una e-MTB.
L’ombra del bosco ci protegge dall’affanno del sole e ci regala un pò di riparo per qualche decina di minuti.
Andiamo avanti e continuiamo a risalire guadagnando nuovamente quota dopo averla persa scendendo da Malga Cime. Pedalata dopo pedalata conquistiamo anche Malga Lavachietto che si trova a quota 1488mt.
Dopo la foto ricordo continuiamo la nostra salita sul crinale erboso fino a raggiungere Malga Lessinia (1616 m.s.l.) dove ci concediamo un pranzo ristoratore a base di gnocchi di malga e birra che col caldo della giornata faranno solo che bene (già).
E così dopo innumerevoli sforzi e ore trascorse in sella arriviamo finalmente all’ultimo punto che offre la veduta più bella di tutte: Rifugio Castelberto. Dal suo belvedere possiamo ammirare la Val d’Adige e la provincia di Rovereto su cui la Lessinia si sporge. Arrivare fin qui è valsa tutta la fatica fatta in salita.
Il resto del tragitto prevede il ritorno sulla strada asfaltata che porta direttamente ad Erbezzo e che non reputiamo degno di nota dato che è un semplice trasferimento su asfalto per ritornare in bassa quota al punto di partenza.
CONSIDERAZIONI FINALI
Questo è uno di quei giri che potrebbe mettere in crisi chi non è abituato a fare molta salita, tuttavia la difficoltà del terreno è alla portata di tutti e adatta a qualunque tipo di MTB così come bici gravel e trekking. Sicuramente per chi pratica Marathon questa è una di quelle uscite che vale la pena di considerare dato che tocca alcuni dei percorsi della celebre Lessinia Bike, evento XC Marathon famoso negli anni 2000 e richiamava molti partecipanti da tutta Italia. Non sono presenti tratti veramente tecnici e la sfida è rappresentata soprattutto dal notevole dislivello.
Visitare questa parte della Lessinia è sempre piacevole e non delude.
Potete scaricare la traccia GPX del percorso dal nostro profilo Komoot